Piogge torrenziali e inondazioni hanno colpito il Bangladesh, le peggiori degli ultimi 34 anni. Sono tante le famiglie che hanno perso tutto, costrette ad abbandonare tutto ciò che avevano. Più di 300.000 persone sono state portate in rifugi di emergenza, cercando di sopravvivere con la scarsa acqua potabile e il poco cibo disponibile. Le strade sono state interrotte, ostacolando gli sforzi per la consegna degli aiuti. CLICCA QUI per approfondire e per conoscere il nostro intervento.

In Bangladesh, domenica 28 luglio, almeno 90 persone sono state uccise durante violente proteste antigovernative che vanno avanti da settimane e hanno già causato oltre 150 morti. A Dacca, la capitale, è stato imposto un coprifuoco per la prima volta dall’inizio delle manifestazioni. Le proteste, iniziate a luglio nei campus universitari contro il sistema di quote negli impieghi pubblici, si sono estese a diverse fasce della popolazione trasformandosi in una rivolta contro il governo autoritario della prima ministra Sheikh Hasina, in carica dal 2009. Nonostante alcune concessioni della Corte Suprema, le proteste continuano, con migliaia di manifestanti che hanno attaccato sedi del partito di governo e abitazioni di politici. Dall’inizio delle proteste sono state arrestate 11mila persone.

Il 7 gennaio, il Bangladesh è stato il primo Paese chiamato al voto nel 2024. Le legislative sono state boicottate dall’opposizione per le mancate condizioni di trasparenza ed equità, che hanno visto la riconferma della premier uscente Sheikh Hasina a un quarto mandato. Hasina è la prima ministra più longeva della storia del Bangladesh, al governo dal 2009.

Insieme ai nostri partner locali, abbiamo organizzato due giornate di check-up sanitario gratuito negli slum di Shyamnagar e Nandipara, nel distretto di Dacca, la capitale del Paese. Oltre a consulenze mediche e supporto diagnostico, ai pazienti delle aree degli slum sono stati forniti gratuitamente farmaci ed esami medici.

Grazie a questa iniziativa, 1075 persone, di cui 345 bambini, hanno potuto beneficiare di una consulenza professionale gratuita condotta da medici specializzati, pediatri, ginecologi e ottici.

Domenica 5 marzo un violento incendio ha colpito il campo di Cox’s Bazar, il più grande campo profughi al mondo che ospita soprattutto rifugiati di etnia Rohingya fuggiti dal Myanmar. Quasi 16.000 persone sono state impattate dall’incendio. Sono circa 2.800 gli alloggi distrutti, oltre a centri sanitari, scuole e moschee.  ActionAid è sul campo insieme ad altre ONG per intervenire a sostegno delle persone colpite.

In Bangladesh, dal 2011, portiamo avanti attività di sensibilizzazione sul tema dei diritti delle donne e corsi di formazione per l’emancipazione femminile. Tra le varie attività, abbiamo organizzato corsi di formazione sull’allevamento, sulla coltivazione e sulla produzione di semi, sostenendo le donne nel percorso di apertura di attività commerciali.  

Dal punto di vista sanitario, abbiamo sensibilizzato le donne sul tema del diritto alla salute riproduttiva e sessuale e, lo scorso anno, 876 donne hanno ricevuto supporto durante la gravidanza e il parto all’interno di centri sanitari, 2545 donne hanno usufruito gratuitamente dei servizi della clinica medica della comunità e 468 donne hanno usufruito della possibilità di ottenere una visita ginecologica. 

Infine, grazie alle attività svolte all’interno dei circoli di riflessione e azione, la comunità è stata sensibilizzata sul tema della violenza di genere e le donne hanno migliorato le loro competenze, acquisendo anche capacità di leadership. 

Durante i mesi estivi forti alluvioni hanno colpito alcune regioni del Bangladesh in cui siamo presenti con i nostri progetti causando gravi danni alle abitazioni, alle strade e ai raccolti. Siamo intervenuti per sostenere le famiglie, fornendo aiuti materiali immediati per affrontare l’emergenza. La situazione sta gradualmente migliorando: le famiglie stanno ricostruendo le case, le scuole hanno riaperto, il governo sta facendo interventi per riparare le strade.

Dopo oltre 10 anni di lavoro, possiamo festeggiare i risultati raggiunti in cinque comunità: Barguna, Patuakhali, Madarbari, Keshabpur e Madargonj.
In questi anni abbiamo raggiunto obiettivi importanti, riuscendo a migliorare il diritto all’istruzione, all’eguaglianza, il rispetto dei diritti delle donne e delle persone più fragili. Sono migliaia le persone che hanno ricevuto supporto e che oggi sono più indipendenti e autonome.

Il nostro lavoro in Bangladesh continua nelle altre aree in cui siamo già presenti da anni e in due nuovi progetti in cui stiamo avviando le attività.