Un anno dal terremoto in Siria e Turchia – ActionAid

9 Febbraio 2024

Un anno dal terremoto in Turchia e Siria.

Poco più di un anno fa un violento terremoto ha colpito le aree a confine tra il sud della Turchia e il nord della Siria, stravolgendo le vite delle popolazioni locali. Era il 6 febbraio 2023, oltre 55 mila persone sono morte e ancora oggi si vedono gli effetti devastanti del sisma.

Il terremoto ha aggravato una situazione umanitaria già complessa a causa della guerra civile siriana, incrementando i conflitti locali e provocando un aumento degli sfollati e dei bisogni umanitari.

Nel nord della Siria ci sono oltre 40 mila persone che hanno perso la propria casa e vivono da un anno in condizioni precarie in centri e campi di accoglienza sovraffollati, senza poter avere accesso a servizi di base; si tratta in gran parte di donne e bambini.
In Turchia sono 760 mila le persone sfollate.
Un numero enorme di donne è in grande difficoltà; 65 mila di loro sono incinte.

Il freddo, l’insicurezza alimentare e le scarse condizioni igieniche causano l’insorgere di malattie che in condizioni normali non sarebbero gravi, ma che diventano difficilmente curabili a causa della mancanza di assistenza e forniture mediche.

Il nostro intervento

Subito dopo il terremoto la federazione internazionale di ActionAid si è unita per rispondere all’emergenza avviando immediatamente una raccolta fondi per consentire ai nostri partner locali di intervenire tempestivamente.

Ad oggi abbiamo raggiunto quasi 200 mila persone.
Abbiamo fornito assistenza medica, tende e rifugi di emergenza, pacchi alimentari e kit igienici, soprattutto per donne e ragazze.

Ma il lavoro più difficile è quello che va oltre l’intervento immediato. È la fase della ricostruzione, non solo delle strutture che sono state distrutte dal terremoto, ma delle vite delle persone che hanno vissuto traumi fortissimi.

Il nostro lavoro si rivolge principalmente a donne e bambini, le persone più vulnerabili.

Alcuni numeri sul lavoro in Siria e Turchia

Storie e immagini dal campo

Le donne con cui abbiamo a che fare sono molto fragili. Siamo al confine turco-siriano. Hanno bisogno di cibo e riparo, per vivere una vita dignitosa. Hanno bisogno di un sollievo dalle loro preoccupazioni e dalla paura che hanno provato durante il disastro".

Najla'a Al-Sheikh, 45 anni, fondatrice dell'associazione turca Kareemat

Kareemat è un'organizzazione partner di ActionAid che opera in Turchia. Offre un centro di accoglienza e fornisce assistenza sociale, educativa e formativa a tutte le donne, in particolare a quelle che sono fuggite dalla Siria e hanno subito forme di ingiustizia, sfruttamento, oppressione e violenza. Propongono corsi di lingue, di sartoria, di parrucchiere. Il supporto psicologico alle donne e ai loro figli è uno dei servizi più richiesti e apprezzati.

"A causa del terremoto, le medicine sono diventate scarse e mio marito ha perso il lavoro. Avevamo bisogno di soldi. Nonostante la mia malattia e il mio dolore, dovevo prendermi cura della mia famiglia, la mia responsabilità è aumentata.

Shadia, 37 anni, rifugiata siriana, tirocinante presso il centro Kareemat
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Shadia è una donna siriana rifugiata siriana, insieme alla sua famiglia vive in Turchia da oltre dieci anni. Ha scoperto di avere un tumore dopo che ha avuto il suo terzo bambino. Per lei la vita dopo il terremoto è ancora più difficile. Attraverso l'associazione Kareemet ha ricevuto sostegno dalle altre donne e dopo aver fatto un corso per diventare parrucchiera ha trovato un lavoro.

Immagini dall’associazione Kareemet, un luogo in cui donne e bambini possono sentirsi sicuri e provare a superare i traumi del terremoto.
Clicca sulle fotografie per leggere la descrizione.
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