2021: un anno di lavoro in Bangladesh

Luglio 2021

Aggiornamenti Paese

Bangladesh

Cominciamo con una macchina da cucire

Shila, 20 anni, è una delle ragazze del gruppo di lavoro

 

“Essere entrata a far parte del gruppo giovanile di donne di ActionAid mi ha cambiato la vita. All’inizio ho imparato a cucire e a ricamare e poi ho scoperto che potevo diventare anche io una forza di progresso del mio paese!

Sono stata eletta come guida del gruppo e questo mi ha permesso di essere ancora più al centro delle attività di formazione delle altre ragazze, di imparare a relazionarmi con le istituzioni per chiedere sostegno economico alle nostre attività e aiutare ancora più ragazze

Questo gruppo giovanile mi ha cambiato la vita e sta cambiando la vita a tante altre come me. Sono così felice di essere entrata a farne parte!”

Shila, 20 anni

Il gruppo di Shila è nato con 25 giovani ragazze che sono state formate come sarte. Appena uscite dal gruppo 10 di loro hanno subito trovato lavoro rendendosi economicamente indipendenti. In Bangladesh abbiamo supportato 386 donne con formazioni sull’avvio e lo sviluppo di attività economiche attraverso gruppi e incontri. Sempre per rafforzare la rete sociale ed economica 2.756 famiglie hanno ricevuto una formazione agricola e sostegno alimentare e 124 famiglie sono state formate su pratiche moderne di allevamento 

Numeri che contano
 
Presenti nel Paese dal: 1996

Progetti italiani di sostegno a distanza: 6

Bambini
Sostenuti a distanza: 6.911

Corsi di formazione sull'agricoltura e sostegno alimentare per: 2.756 famiglie

Assistenza sanitaria per: 11.878 persone

Distribuzione di kit per l'igiene per: 10.000 persone
Numeri che contano
 

Presenti nel Paese dal: 1996

Progetti italiani di sostegno a distanza: 6

Bambini
Sostenuti a distanza: 6.911

Corsi di formazione sull’agricoltura e sostegno alimentare per: 2.756 famiglie

Assistenza sanitaria per: 11.878 persone

Distribuzione di kit per l’igiene per: 10.000 persone

Coronavirus, ora vai via però!

Sunta, 7 anni, spiega al Coronavirus che deve andare via

“Quando ho visto la foto del coronavirus sul cellulare di papà ho deciso di disegnarlo per parlargli. E gli ho chiesto di andare via dal mondo così possiamo tornare tutti liberi, io posso andare a scuola e tornare a giocare con i miei amiciLa mamma mi ha spiegato cos’è questo virus e che in tutto il mondo tantissime persone si sono ammalate e io mi sono spaventata moltissimo. Poi ci ha chiamato mio zio che lavora per ActionAid per spiegarci che dobbiamo mettere la mascherina quando usciamo di casa, che dobbiamo tenere la distanza dagli altri e che dobbiamo sempre lavarci le mani per almeno venti secondi. Io per fortuna so come ci si lava le mani bene perché me l’hanno spiegato dei colleghi di zio a scuola così adesso ogni volta che laviamo le mani a casa correggo mamma e papà. Loro mi prendono in giro e papà mi chiama Maestrina Lavamani“. 

Sunta, 7 anni

 

La pandemia di Coronavirus ha colpito duramente molte comunità del Bangladesh lasciando le famiglie senza una fonte di reddito e i bambini bloccati in casa senza possibilità di seguire le lezioni e usufruire dei pasti scolastici. La famiglia di Sunta, come altre 2.145 particolarmente vulnerabili, è stata aiutata con voucher per acquistare beni di prima necessità e kit sanitariAltre 10.000 persone hanno ricevuto kit sanitari per la prevenzione sanitaria e hanno visto installare postazioni di lavaggio in aree non servite dalla rete idrica.