Il 3 marzo, il governo di Haiti ha dichiarato lo stato d’emergenza e un coprifuoco a Port-au-Prince dopo la fuga di migliaia di detenuti da una prigione attaccata da gruppi armati. L’attacco è avvenuto in mezzo a tensioni politiche, con alcuni gruppi armati che chiedono le dimissioni del primo ministro Ariel Henry, in carica dal luglio 2021 dopo l’omicidio del presidente Moïse. La violenza causata dalle bande armate ha provocato lo sfollamento di migliaia di civili e reso estremamente difficile l’accesso ai servizi sociali di base, aggravando ulteriormente le condizioni già precarie quotidiane.

ActionAid Haiti quest’anno ha celebrato la formazione del gruppo #Donne Leader nelle Emergenze. Si tratta di una rete formata da 38 donne provenienti da tutto il paese che sono state formate per poter coordinare gli interventi in emergenza.

La rete è nata nel 2016 per affrontare gli effetti dell’uragano Matthew. le frequenti calamità naturali che colpiscono Haiti hanno reso necessaria e preziosa la creazione di questi gruppi che, anche durante la pandemia, hanno coordinato i bisogni della popolazione più fragile.

La capitale Port-au-Prince è sotto il controllo di gruppi criminali tra cui la banda armata soprannominata “Baz Gran Grif”. La gang ha creato un clima di terrore, con saccheggi, rapimenti, estorsioni, dirottamenti di camion merci e atti di stupro nei confronti di ragazze e donne. Tutti gli spostamenti dalla capitale verso le zone rurali sono pericolose e difficili anche a causa della mancanza di carburante.

A causa della pandemia di Covid-19, Le scuole hanno riaperto a settembre 2021. I bambini sono stati felici di poter riprendere le lezioni.

Il 14 di agosto un forte terremoto di magnitudo 7,2 ha colpito Haiti nella zona sud-occidentale, colpendo 800.000 persone. Oltre 2.500 persone sono morte e 12.700 persone sono rimaste ferite. Il terremoto ha distrutto o danneggiato circa 90 centri sanitari e più di 900 scuole. Le case che sono state distrutte sono circa 61.000, mentre altre 76.000 hanno subito danni rilevanti. Migliaia di persone sono quindi rimaste senza casa e con bisogno urgente di trovare un rifugio.
Il nostro team di risposta all’emergenza ha supportato le aree più colpite di Jeremie e Les Cayes, dove stiamo continuando a monitorare la situazione. Abbiamo garantito assistenza a 2000 famiglie colpite dal terremoto fornendo kit sanitari, coperte, tende, acqua e sostegno psicologico e abbiamo fornito cibo a più di 10.500 famiglie. Stiamo continuando ad aiutare le famiglie che a seguito del terremoto si trovano più in difficoltà. Inoltre, stiamo conducendo sessioni di formazione per far aumentare la consapevolezza sui rischi legati al covid19.