Cerchiamo di accogliere al meglio e tranquillizzare chi abbiamo di fronte, far capire che siamo qui per loro.
Le persone che ci troviamo davanti sono spaesate, non conoscono la lingua né la cultura del posto. Io insegno lingua italiana, che serve sicuramente per muoversi più liberamente ma è il calore umano è ciò che fa la differenza. Vogliono un incoraggiamento, rassicurazioni. Quando capiscono di essere ascoltati e al sicuro sorridono