2021: un anno di lavoro in Palestina

Luglio 2021

Aggiornamento Paese

Palestina

Dobbiamo sconfiggere il virus come una comunità

Feda ha partecipato alla formazione e alla distribuzione dei kit sanitari

 

Ho partecipato a una formazione di ActionAid sulle norme di sicurezza e di prevenzione del contagio nel centro sportivo di Al Aqsa

Prima della formazione non sapevo molto della pandemia e del virus di cui tutti parlavano e soprattutto non avevo idea di cosa potessi fare per proteggere me stessa e la mia famiglia. 

Durante la formazione ci hanno spiegato come usare le mascherine, il modo corretto per pulire le mani e così via. Ci è stato anche chiesto di diffondere queste informazioni il più possibile per cooperare tutti alla prevenzione del contagio. La formazione è stata anche un bel momento per ricordare a me stessa che devo preoccuparmi della mia salute e di quella dei miei cari e che il cambiamento dipende da noi.  

Feda, 26 anni

 

Il popolo palestinese nella West Bank soffre oggi di due diversi lockdown. Quello imposto dall’occupazione illegale di Israele, dal 2007, e quello imposto dalle autorità palestinesi per arrestare la diffusione del Covid-19 imposto da agosto 2020. La situazione sanitaria dei territori occupati è già molto fragile, con pochissime strutture ospedaliere, centri di salute e laboratori di analisiInoltre, la mancanza di materiale medico e di analisi è cronica.

La formazione di persone come punti di riferimento sanitari per le comunità e la distribuzione di materiale per l’igiene personale stanno aiutando i palestinesi a proteggersi dal Coronavirus.  

Numeri che contano
 
Presenti nel paese dal: 2014

Progetti italiani di sostegno a distanza attivi: 1

Bambini sostenuti a distanza: 238

Persone che hanno ricevuto kit igienici e mascherine protettive: 20.790

Distribuzione di aiuti alimentari per: 15.181 persone

Attività di sensibilizzazione per prevenire il contagio da Covid-19 a: 4.000 studenti

Numeri che contano
 

Presenti nel paese dal: 2014

Progetti italiani di sostegno a distanza attivi: 1

Bambini sostenuti a distanza: 238

Persone che hanno ricevuto kit igienici e mascherine protettive: 20.790

Distribuzione di aiuti alimentari per: 15.181 persone

Attività di sensibilizzazione per prevenire il contagio da Covid-19 a: 4.000 studenti

Gli ulivi torneranno a crescere

Aseel ha partecipato alla commemorazione del Giorno della Terra in cui sono stati piantati nuovi ulivi per affermare le proprie tradizioni

 

Vedere di nuovo degli alberi di ulivo su questa terra è molto significativo per tutta la comunità.

Quando sono arrivati i volontari e gli operatori di ActionAid Palestina a Twaneh per le commemorazioni del Giorno della Terra siamo stati tutti molto felici. Da quando i coloni israeliani ci hanno confiscato la terra e hanno occupato i terreni che coltivavamo da generazioni la nostra vita è diventata molto difficile. 

Il giorno in cui hanno sradicato i nostri ulivi è stato orribile, quegli alberi rappresentavano la nostra storia qui. Per questo è importante piantarne ancora, esattamente dove li hanno rimossi. Perché sono una risorsa per la nostra comunità e un simbolo di appartenenza. 

Siamo nati e cresciuti qui, al fianco dei nostri ulivi. Continueremo a farlo.  

Aseel, 25 anni

 

Il numero di coloni israeliani che espropriano le terre ai palestinesi è aumentato drasticamente negli ultimi anni. Nel 2019 erano diventati 441.619 nella West Bank, un aumento del 222% rispetto ai numeri del 2000. 

La rimozione degli ulivi è solo una delle tecniche messe in atto dai coloni e dai soldati israeliani per distruggere le comunità palestinesi che vivono in questi territori da generazioni. La deviazione di canali di irrigazione, la confisca delle abitazioni e i blocchi stradali e delle forniture energetiche sono tutte tecniche usate quotidianamente contro il popolo palestinese.