2025: un anno di lavoro in Uganda – ActionAid

Luglio 2025

2025: un anno di lavoro in Uganda

In Uganda il nostro impegno si concentra soprattutto sulla protezione delle donne e delle ragazze, troppo spesso a rischio di violenza e discriminazione. In un paese che conta oltre 45 milioni di abitanti, ci sono solo 25 centri antiviolenza, di cui 11 sostenuti da ActionAid.
Sono numeri drammatici, inadeguati rispetto alla gravità del fenomeno: secondo i dati ufficiali, il 44% delle donne ha subito violenza fisica e il 17% violenza sessuale.

Nel 2023 abbiamo supportato oltre 60.000 sopravvissute, ma nel 2024, a causa di limitazioni finanziarie governative, il numero si è dimezzato.
Le ulteriori limitazioni di risorse causate dal congelamento dei fondi USAID – annunciato a
inizio 2025 – stanno indebolendo gravemente i sistemi di supporto per le persone sopravvissute, compromettendo servizi essenziali, come quelli legati al trattamento dell’AIDS e al contrasto della violenza di genere. Nonostante questo, continuiamo ad essere presenti anche nei territori più difficili, come il distretto di Katakwi, dove stiamo rafforzando un centro già attivo, e nelle aree dove si trovano i campi rifugiati. L’Uganda ospita infatti quasi 1,7 milioni di rifugiati, provenienti da Paesi in conflitto come Sud Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Somalia e Burundi.
I nostri centri offrono rifugio, cure mediche, supporto psicologico, consulenza legale
e kit di dignità per aiutare ogni donna a ricostruire la propria vita.

I risultati che abbiamo raggiunto quest'anno

grazie al vostro supporto

Questi numeri sono il risultato del nostro impegno quotidiano con le comunità. Tra le cifre, si incastrano racconti di vite vere che sono cambiate grazie al nostro lavoro al fianco delle donne, degli uomini e dei bambini.

Le storie che leggerai, sono la testimonianza di tanti importanti cambiamenti positivi, il frutto del prezioso sostegno dei nostri sostenitori. 

Un Focus sul nostro lavoro

Sempre più bambine completano la scuola primaria grazie alle nostre campagne contro i matrimoni precoci e per il ritorno a scuola. Nella sotto-contea di Kibaale, le ragazze hanno rappresentato una parte significativa degli alunni all’esame finale: oltre il 70% a Buyinkira, il 73% a Kiranga e il 63% a Namakoko. Anche il rapporto UWEZO, un’analisi nazionale condotta dall’Uganda per valutare le competenze fondamentali di alfabetizzazione, conferma i progressi: le bambine tra i 4 e i 10 anni mostrano migliori competenze in lettura e matematica. Un risultato che dimostra l’impatto concreto della sensibilizzazione, dell’empowerment e dei servizi educativi a misura di bambina.

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La voce dei cittadini cambia la vita nelle comunità

Quasi la metà delle persone nel distretto di Namutumba, nella Regione orientale dell’Uganda vive in povertà, una percentuale molto più alta del resto del Paese, quasi il 30% dei bambini soffre di ritardo nella crescita. L’economia si basa sull’agricoltura, fatta con tecniche inadeguate; manca acqua, elettricità e assistenza sanitaria. Tutto questo ha un impatto anche sulla vita scolastica: scarsa frequenza, edifici inadeguati, pochi insegnanti. Le sfide per aiutare la popolazione a cambiare in meglio erano davvero tantissime. Abbiamo deciso di formare alcuni gruppi di persone perché diventassero portavoce dei diritti delle comunità di fronte alle istituzioni, monitorassero le spese, si occupassero di inclusione, facessero pressioni per avere più servizi scolastici e sanitari. E così è accaduto, con notevoli passi avanti. Sono stati cancellati alcuni costi sanitari e ristrutturati gli ospedali, c’è più attenzione nei confronti delle disabilità, sono state sistemate strade e scuole, migliorando la vita degli studenti e il loro rendimento. La popolazione ora è più consapevole dei propri diritti, le istituzioni hanno capito cosa fosse necessario fare per il bene di tutti.

Yidi, 30 anni, uno dei giovani formati sui temi sociali oggi è molto attivo nella sua comunità: "Abbiamo raggiunto risultati impensabili in ambito sanitario, ora il nostro prossimo obiettivo è migliorare l’istruzione: vogliamo aumentare gli insegnanti, il numero delle aule e che siano costruiti bagni sicuri e divisi per genere. Siamo riusciti a far compiere i primi passi e arriveremo fino in fondo!"

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Una seconda vita per le donne di Nebbi, dopo anni di violenza

Nel distretto di Nebbi la violenza di genere è a livelli altissimi. C’è molta povertà, arretratezza, e questo ha consentito che la violenza fisica e/o sessuale fosse accettata dalle comunità e mai punita adeguatamente dalle istituzioni. In più, le donne sopravvissute, senza lavoro né autonome, non avevano un posto sicuro in cui rifugiarsi per ricominciare una nuova vita, né assistenza adeguata. Abbiamo istituito così un Centro per la protezione delle donne che offre servizi essenziali, ma anche assistenza legale, supporto psicosociale, di cui hanno usufruito 150 donne. Il Centro aiuta anche a diventare economicamente indipendenti, attraverso la formazione e offrendo un capitale per avviare le attività commerciali, di cui hanno goduto almeno 100 donne. Intanto la sensibilità su questi temi si è diffusa così come la prevenzione della violenza nei villaggi del distretto. Un risultato importante, un cambiamento culturale che lascerà sicuramente il segno.

Beatrice, mamma di otto figli, ora è finalmente serena: “Mio marito ci ha abbandonati senza cibo e senza sostegno. Poi ho conosciuto ActionAid e per la prima volta ho sentito che qualcuno si preoccupava per me. Ho iniziato a lavorare la terra per sostenere l’istruzione dei miei figli e oggi sono orgogliosa che quattro si siano laureati. Una è diventata avvocato e lotta per i diritti delle donne e delle ragazze”

📽️ Da vedere e rivedere 📽️

Non solo storie…attraverso le immagini che abbiamo raccolto in questa galleria, potrai vedere i volti e i luoghi al centro del nostro lavoro.